Privacy Policy Langoliere, Autore presso Il sito del Langoliere

A volte bisogna cavarsela: Pasta, acciughe, pomodori secchi e…

E sì, a volte ci si trova in emergenza, più persone di quanto si immaginava, un invito dell’ultimo momento, qualche intolleranza non comunicata per tempo, un pomeriggio insieme che divent una cena e beh, si, anche una fame improvvisa.  Si apre il frigo, si controlla  la dispensa e si parte!
Più di una volta mi è capitato che la preparazione diventasse un piatto richiesto più volte. Questa pasta è stata una di quelle:  provata diverse volte e sempre piaciuta.
A volte mi capita di aggiungere dei capperi (dissalati precendetemente) e, devo dire, ci stanno bene.


Non mi stancherò mai di dirlo, prendete pasta di buona qualità, cuocetela per i minuti che sono scritti sulla confezione (deve comunque restare molto al dente), e finite la cottura nella pentola in cui avete preparto il sugo utilizzando, se serve, acqua di cottura della pasta (quindi tenetevene un po’ da parte!).

Ingredienti
1 Scalogno
1 Aglio
4 Acciughe
10 Pomodori secchi sott’olio (ma vanno bene, anzi meglio, anche secchi e basta)
Un pugno di Uva passa
Un pugno di Pinoli
Prezzemolo
Olio Evo
Sale
Pepe

Preparazione
Mettete a bollire una pentola con l’acqua della pasta e mettete a mollo in acqua tiepida l’uva passa per farla rinvenire.
Tritate lo scalogno e tagliate a metà l’aglio.
Tagliate i pomodori secchi a strisce.
Tritate il prezzemolo.
Scaldate l’olio in una padella larga e quando è caldo inserire lo scalogno tritato e l’aglio.
Una volta imbionditi mettere le aggiughe.
Quando le acciughe saranno sciolte inserire i pomodori e i pinoli.
Dopo poco inserire anche l’uva passa.
Abbassate la fiamma della padella, sorvegliate e buttate la pasta.
Togliete la pasta la dente, tenetevi l’acqua di cottura, e inserite la pasta nella padella.
Saltate la pasta aggiungendo acqua di cottura e finite la ricetta inserendo il prezzemolo tritato.

I miei comfort foods: Le polpette al sugo

Mi piacciono molto e piacciono molto anche a chi mi sta intorno e quante ne ho fatte!
Si possono mangiare anche senza metterle al sugo, magari con una spruzzata di limone sopra ma, al sugo, danno il meglio di loro guadagnando una morbidezza notevole e un gusto molto rotondo.
E’ anche possibile utilizzarle come sugo della pasta ricordando la celebre scena di Lilli e il Vagabondo.
Infine possono essere lasciate in porzioni adeguate alla progenie e andarsi a fare una cena in giro 😉
Insomma una meraviglia!

P.S. invece del pan grattato potete usare il pane raffermo, versateci sopra il latte che avreste dovuto mettere nelle polpette, lasciate che diventi molle e poi mettete tutto nel contenitore con la carne tritata e ricominciate a mischiare.

Ingredienti
Per le polpette
600 gr. di Carne macinata di manzo
400 gr. Carne macinata di maiale
4 Uova
250 gr di ricotta
150 gr di Parmigiano Reggiano grattugiato
Quanto basta di pan grattato (o pane raffermo)
Una tazza di latte
Farina
Sale
Pepe
Olio di arachidi

Per il sugo
Una Cipolla
Uno spicchio Aglio
Un Peperoncino (opzionale)
Un mazzo di Prezzemolo o di Basilico
Due barattoli di Pomodori Pelati di buona qualità
Mezzo bicchiere di Vino Bianco
Olio Evo


Preparazione
Si cominica con le polpette.
Prendete un grosso contenitore e inseriteci la carne, il parmigiano, le uova, il sale e il pepe e incominciate a mischiare.
Inserite poi anche la ricotta, il latte e il pangrattato e continuate ad accanirvi (anche con violenza) sul composto.
Mi rendo conto che qb di pangrattato sia innervosente, ma qui è così, dovete aggiugnerne ma evitando di rendere tutto il composto troppo secco, lasciatelo abbastanza lento.
Fatto ciò prendete una padella larga e tre piatti, riempite uno dei piatti di farina e cominciate a “polpettificare”.
Assumete unaposizione meditativa e preparate una polpetta (deve essere una polpetta, meglio piccola che grande, non dovete fare un polpettone), passatela nella farina e adagiatela in un piatto senza farina.
Continuate fino a che il primo piatto non sarà pieno.
Accendete il fuoco sotto la padella e mettete l’olio di arachidi (considerate di riempire la padella fino a metà (non mi lesinate sull’olio!).
Mentre aspettate che si scaldi, riprendete la pratica Zen: Si fa una polpetta, la si passa nella farina e la si adagia nell secondo piatto.
Quando l’olio sarà arrivato a temperatura inserite le polpette.
Intanto che cuociono (il tempo dipende dalla dimensione, se le avete fatte piccole, nell’olio caldo, in 5-6 minuti dovrebbero essere pronte, girandole dopo i primi 2-3 minuti), preparate un piatto con tre fogli di carta assorbente sovrapposti.
Mano a mano che togliete le polpette, le scolate sulla padella e le mettete sulla carta assorbente, se finite lo spazio, altri tre fogli di carta assorbente sopra le polpette appena cotte e si ricomincia, intervallando e sovraponendo strati di carta assorbente a strati di polpette.
Per un chilo di carne dovrebbero essere sufficienti tre piani.
Ho citato la “pratica Zen” perchè ritengo questa preparazione molto terapeutica, prima ci si sfoga accanendosi sulla carne mischiandola, strizzandola, agguantandola, stringendola…
…per poi arrivare alla serializzazione del compito che permette alla testa di vagare mentre le mani sono concentrate in un lavoro ripetitivo.


Una volta conclusa la procedura lavate tutto (soprattuto le mani) e incominciate a pensare al prossimo passo: il sugo!

Tagliate la cipolla a cubetti, l’aglio a metà e, se lo usate, il peperoncino a pezzetti (decidete, nel caso, se tenere i semi oppure toglierli).
Trittate il basilico o il prezzemolo (quello che preferite) e tenetelo da parte.
Occhio che il taglio della cipolla potrebbe farvi lacrimare ma se vi stropicciate gli occhi per gli effluvi delle cipolle dopo aver tagliato il peperoncino allora sì che piangerete.
Smette di piangere (o di urlare nel caso abbiate anche implementato lo scenario pulp col peperoncino) e lavate la padella in cui avete cotto le polpette.
Mettete la padella sul fuoco (fuoco medio), versate un giro di olio Evo e, quando sarà caldo, inserite l’aglio e il peperoncino.
Una volta che l’aglio si sarà scurito buttatelo e incorporate la cipolla.
Quando la cipolla si sarà imbiondita versate il vino, alzate la fiamma (o il calore, in caso di piastre a induzione) e fate evaporare.
Eliminato l’alcol, inserite i pomodori pelati, lavate i barattoli tra loro con un po’ d’acqua in modo che anche il sugo rimasto all’interno possa essere preso e versate il tutto nella padella rendendo ancora più luquida la salsa.
Abbassate il fuoco al minimo, rompete, con un cucchiaio di legno, i pomodori pelati nella padella e lasciate che gli ingredienti si mescolino cuocendo insieme per una trentina di minuti.
Passato il tempo, unite le polpette, cuocete per 15-20 minuti, aggiungete un po’ di acqua calda se il sugo si rapprendesse troppo, spegnete e spolverte con il basilico (o prezzemolo) tritato.


Gustate (occhio che vi scottate).

Sua eminenza il Carpione!

Si, il caprione mi piace sempre ma in estate è fantastico ma lo è anche nelle altre stagioni.
Ne esistono diverse versioni, alcune delle quali sacre (tipo l’amatriciana, per intenderci) su cui la discussione si fa difficile e pericolosa.
Io ne preferisco due e, questa, è una delle due.

Le milanesi sono meravigliose.
E, conservandosi per un po’, salva anche in diverse occasioni!
Fantastico sotto molti punti di vista, certo deve piacere l’aceto.

Ingredienti
1 cipolla bionda
3 spicchi d’aglio
1 rametto salvia
2 foglie alloro
0.5 dl vino bianco
1.5 dl aceto bianco (io preferisco quelllo un po’ più dolce)
3 cucchiai olio di oliva extravergine
q.b. zucchero
q.b. sale
q.b. pepe
Acqua calda

Preparazione
Spellate la cipolla e tagliatela a fettine.
Spellate e schiacciate gli spicchi di aglio.
Stufate la cipolla dolcemente in una casseruola con l’olio d’oliva EVO, l’aglio, il rametto di foglie di salvia e 2 foglie di alloro, per circa 5 minuti.
Regolate di sale e pepe.
Versate l’aceto di vino bianco e il vino bianco
Aggiungi 3-4 cucchiai di acqua calda e un pizzico di zucchero.
Lasciate ridurre il tutto per 5-10 minuti a fuoco medio.

Questo carpione si può utilizzare su milanesi di pollo e zucchine in pastella
Versate l’intingolo ancora caldo nella pirofila con le verdure e/o la carne, fate riposare in frigorifero per almeno 3-4 ore.
Togliete le cotolette e le zucchine in carpione dal frigorifero mezz’ora prima di portarle in tavola in modo tale da servirle a temperatura ambiente.

I miei comfort foods: Pasta e ceci

Una ricetta a cui sono molto legato.
Ho sempre adorato questa minestra, me la facevano da piccolo e, insieme alla zuppa di cavolo nero, erano le uniche minestre per cui non protestavo.
Minestra tipicamente preparate nelle giornate fredde, anche se quando la voglia viene non c’è stagione che tenga!
Non me ne vogliano i vegetariani ma qui ci va il lardo, certo si può eliminare in caso di ospiti vegetariani, ma non è la stessa cosa.
Questa, per me, rientra a pieno titolo nei comfort foods.

Ingredienti
120 gr di Pasta piccola o Maltagliati*
500 gr di Ceci precotti
100 gr di Lardo
250 gr di Pomodori pelati
1 Carota
1 Cipolla dorata
1-2 Coste di Sedano
1 Spicchio di Aglio
Brodo
Rosmarino
Sale
Pepe nero q.b.
Olio extravergine d’oliva

*Se avete un ospite celiaco occhio che la pasta sia per celiaci (e magari fate una prova prima per capire cottura e consistenza 😉 )


Strumenti
Una pentola per la pasta
Uno scolapasta
Un tegame a bordi alti
Un tagliere*
Un cucchiaio di legno*
Un coltello da cuoco
Un mixer

*Se avete un ospite celiaco non potete usare il legno

Preparazione
Tritate cipolla, carota e sedano
Tritate rosmarino e aglio
Tagliate il lardo in piccoli pezzi
Mettete poco olio Evo in un tegame, fate scaldare.
Inserite il trito di cipolla, carota e sedano dopo qualche minuto unite il lardo e, non appena il lardo si comincia a disfare concludete con il trito di rosmarino e aglio.
Fate cuocere qualche minuto, amalgamate ben bene e mettete i pomodori pelati.
Rompeteli e schiacciateli tenacemente (se non avete paurea di “sporcarvi le mani” prima di metterli nel tegame potete romperli con le mani in un piatto, è molto terapeutico)
Aspettate di nuovo qualche mintuo mentre aprirete le scatole o i vasetti di ceci e li laverete sotto l’acqua.
Inserite anche i ceci, coprite col brodo e lasciate cuocere per 10 minuti coperto.
Trascorso il tempo prelevate poco più della metà dei ceci, frullateli e reinseriteli nel tegame e continuate la cottura scoperta.
Continuate la cottura per altri 8 minuti durante i quali cuocerete, a parte, la pasta.
Infine non vi resterà che unire pasta e zuppa di ceci.
Cospargere di pepe e servire.

Nota a margine: se vi piace una minestra più brodosa, insieme alla pasta inserite anche un po’ di acqua di cottura.